L’acqua che proviene dall’acquedotto contiene svariati sali minerali, in particolare i bicarbonati di Calcio e Magnesio. La concentrazione di tali minerali discioli, costituisce la durezza dell’acqua.
I bicarbonati di Calcio e Magnesio con il calore si trasformano in carbonato insolubile, formando l’incrostazione comunemente chiamata calcaree, notoriamente visibile su pentole e serpentine scalda acqua presenti nelle lavatrici, scaldabagni e lavastoviglie. Questo tipo di durezza, se eccessiva, causa uno sgradevole aspetto, torbido e schiumoso, al tè e al caffè.
La trasformazione avviene già intorno ai 35/40 gradi. Il calcaree è un ottimo isolante termico e questo vuol dire che dove ci sono incrostazioni sarà necessaria sempre più energia elettrica o termica per riscaldare l’acqua alla temperatura desiderata.
La durezza dell’acqua viene misurata generalmente in gradi francesi: °F
Un grado francese corrisponde a 10 mg di carbonato di calcio (CaCO3) per litro d’ acqua ed a seconda del valore le acque vengono così classificate:
In relazione alla qualità dell’acqua utilizzata negli impianti termici è da prevedere sempre filtrazione e condizionamento chimico mediante dosaggio di sali naturali alimentari a base di polifosfati per la protezione dalle incrostazioni calcaree e dalle corrosioni (D.P.R. 59/2009 sul risparmio energetico in edilizia).
In pratica quando siamo in presenza di impianti termici misti per produzione di acqua calda per riscaldamento e acqua calda sanitaria, tipica caldaia di casa (24 kW), e la durezza dell’acqua ha valore maggiore di 25°F è obbligatorio montare un dosatore proporzionale anticalcare.
Il carburante preferito di Emanuele è il caffè, quindi se questo post e se Appunti di un termoidraulico ti è stato utile in qualche modo, apprezzo un rabbocco !!