La pompa di calore o pdc è una macchina funzionante a energia elettrica che trasferisce il calore sottratto da una sorgente fredda, come l’aria esterna d’inverno, a una sorgente calda di temperatura superiore, come l’acqua calda per uso domestico, mediante un fluido frigorifero.
Per assorbire calore dall’aria esterna la batteria alettata esterna (evaporatore) deve avere una superficie a temperatura inferiore. Se prendiamo in esame una pompa di calore che scalda acqua calda a 35 °C e condizioni di lavoro con aria esterna a 5 °C, la temperatura dell’evaporatore è almeno a circa -2 °C e quindi l’umidità dell’aria esterna a contatto col metallo dell’evaporatore brina e lentamente lo riveste completamente.
La formazione di brina sull’evaporatore diminuisce lo scambio con l’aria esterna e quindi si abbassa ulteriormente la temperatura del fluido frigorifero, il COP peggiora e la potenza utile diminuisce ( i 35 °C da cedere all’acqua calda) finchè l’elettronica della pompa di calore non se ne accorge e inizia la fase di sbrinamento.
Lo sbrinamento è una fase inevitabile di ogni macchina a pompa di calore che interviene ogni volta che l’evaporatore è talmente brinato da pregiudicare gravemente l’efficienza.
Lo sbrinamento in una pompa di calore avviene con l’inversione di ciclo: mediante una particolare valvola a quattro vie si inverte i ruoli di evaporatore e condensatore. In questa fase una piccola quantità di calore accumulato durante il normale funzionamento, viene utilizzato per sbrinare l’evaporatore.
In conclusione lo sbrinamento in una pompa di calore che non ha problemi tecnici di funzionamento dipende molto dalle condizioni di funzionamento che ne pregiudicano anche le prestazioni.
Il carburante preferito di Emanuele è il caffè, quindi se questo post e se Appunti di un termoidraulico ti è stato utile in qualche modo, apprezzo un rabbocco !!